Alberto Maieli/ Settembre 2, 2015/ Comunicati Stampa/ 0 comments

Dal 21 al 25 settembre workshop/cantiere di restauro al Casino dei Boschi di Carrega. Maggiali: “Casino dei Boschi al centro d’interesse fra cittadini, ed enti di governo territoriali”. Fulvi: “Chiediamo il supporto di enti, associazioni ed istituzioni per realizzare numerosi progetti” 

Sala Baganza (Parma), 2 Settembre 2015 – « Con oggi proviamo ad alzare l’asticella del concetto di Fare Formazione, che non può limitarsi soltanto alla divulgazione didattica ed alla conseguente fase pratica, ma deve necessariamente includere anche la creazione di una nuova coscienza collettiva del bene comune e del patrimonio » : con queste parole l’Architetto Roberto Bruni ha presentato il Workshop/Cantiere di Restauro del “Casino dei Boschi di Carrega”, che si terrà dal 21 al 25 Settembre presso il Parco dei Boschi di Carrega a Sala Baganza (Parma). L’evento è promosso dall’Ente Parchi dell’Emilia Occidentale e dal Comune di Sala Baganza ed organizzato dalle associazioni culturali “Manifattura Urbana” e “Amici del Parco e del Casino dei Boschi di Carrega”.

Oltre a Bruni, coordinatore scientifico dell’evento, alla serata di presentazione svoltasi ieri sera presso la Rocca Sanvitale di Sala Baganza sono intervenuti: Agostino Maggiali, Presidente Ente Parchi Emilia Occidentale; Norberto Vignali, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Sala Baganza; l’Ing. Francesco Fulvi, Presidente dell’associazioneManifattura Urbana”; e Paolo Bussi, Presidente dell’associazioneAmici del Parco e del Casino dei Boschi di Carrega”.

Presentazione Workshop Boschi di CarregaAll’offerta formativa, riservata a laureandi e neolaureati, hanno già aderito oltre 60 ragazzi provenienti dalle facoltà universitarie di Ingegneria ed Architettura di tutta Italia. Le iscrizioni sono ancora aperte, sul sito web dell’associazione “Manifattura Urbana” [http://manifatturaurbana.org/workshop/casino%20dei%20boschi.html] che rimanda al form da compilare, mentre per ulteriori informazioni è possibile visitare la pagina dell’evento su Facebook “Workshop/Cantiere di Restauro del Casino dei Boschi di Carrega” [https://www.facebook.com/events/1447205635608679/].

Tra i docenti appartenenti l’equipe didattica spicca il nome dell’Architetto Umberto Rovaldi, paesaggista e curatore nel 1980 del convegno “La progettazione di un Parco a fini multipli nei Boschi di Carrega, problemi generali di metodo e indirizzi operativi”, uno studio sul Parco di Carrega (allora nato da poco) realizzato insieme a Monsignor Antonio Moroni, Professore Emerito di Biologia all’Università degli Studi di Parma.

Casino dei Boschi di CarregaGli obiettivi del Workshop/Cantiere si delineano attorno quella che innanzi tutto è la situazione attuale dei fabbricati: si procederà con una attenta valutazione complessiva dello stato di manutenzione e degrado del complesso, diagnostica necessaria a definire lo “stato di salute” in cui versano le strutture e, al contempo, momento introduttivo che consentirà ai docenti di illustrare un complesso monumentale di così rara bellezza come Villa Casino dei Boschi.

Il passo successivo sarà una prima azione di manutenzione ordinaria su due locali, con valutazione e descrizione delle metodologie e delle fattibilità di intervento ed una scrupolosa attività di indagine e diagnosi.

Non mancherà poi un focus sul giardino con un percorso conoscitivo e di approccio alle essenze e alle varietà esistenti e l’analisi delle possibilità di interventi coordinati.

Per ciò che concerne il parco infine ci si concentrerà sul sistema territoriale attuale e sull’importanza che riveste oggi, con un’analisi degli attuali progetti in corso d’opera sull’area, i loro obiettivi e le aspettative nutrite attorno ad essi, cui verrà aggiunta una proiezione di alcune ipotesi di utilizzo temporaneo.

« Una nuova esperienza che si aggiunge alle tante già promosse dal nostro Ente per porre il Casino dei Boschi al centro dell’interesse e del confronto fra  cittadini, realtà associative e enti di governo del territorio », ha dichiarato il Presidente dell’Ente Parchi Emilia Occidentale Agostino Maggiali. Ed effettivamente il Casino dei Boschi di Carrega, impianto extraurbano che da Parma e con Colorno ha disegnato, organizzato modellato e gestito un territorio giungendo a governarlo, mai come oggi è sotto i riflettori: l’anno prossimo infatti ricorrerà il bicentenario dell’arrivo di Maria Luigia a Parma (18 Aprile 1816) e Manifattura Urbana intende supportare l’associazione Amici del Parco e del Casino dei Boschi di Carrega in quello che non a torto è ritenuto un momento storico e sociale di elevatissima importanza per Parma e provincia.

Formare una coscienza del bene comune: Parchi del Ducato e @ManifatUrbana per un workshop ai Boschi di Carrega Condividi il Tweet

« Quando si rivolge l’attenzione a beni di valore monumentale come il Casino dei Boschi di Carrega[1] la priorità è rappresentata dall’approfondimento di tutti gli aspetti diagnostici, antropologici, tecnologici e di valore storico testimoniale – ha sottolineato Francesco Fulvi, presidente di Manifattura Urbana ed i nostri ragazzi sono coscienti dell’importante occasione offerta loro per poter dimostrare tutto il loro impegno e valore ». Fulvi chiude infine con un appello: « Abbiamo diversi progetti in fase di realizzazione e numerosi altri in cantiere; ma la forza, la volontà e l’impegno di tutti i nostri associati, pur se encomiabili e costanti, non ci consente ancora di riuscire a portarli tutti a compimento. Perciò dico ad enti, associazioni, istituzioni e chiunque tra i privati desideri tenderci la propria mano che sono i benvenuti ».

logo manifattura urbana tondo

 

 

 

 

 

 

Alberto Maieli

Media Relations Manifattura Urbana

Web: www.manifatturaurbana.org

Facebook: Manifattura Urbana

[1] Istituito nel 1982, il Casino dei Boschi di Carrega è stato il primo Parco della Regione Emilia Romagna. Si estende sui terrazzi fluviali quaternari fra il fiume Taro e il torrente Baganza ed ha un’estensione di circa 1270 ha (2600 ha considerando anche l’area contigua). Tutela un’area boschiva collinare di grande interesse naturalistico, e storico e culturale. L’elegante paesaggio mostra un alternarsi di boschi, prati stabili e seminativi solcati da numerosi ruscelli e piccoli specchi d’acqua artificiali, creati a scopo paesaggistico ed irriguo tra la fine ‘800 e i primi del ‘900. Per gli amanti della storia e dell’arte il Parco custodisce anche alcuni preziosi gioielli architettonici, come il Casino de’ Boschi. I Boschi di Carrega offrono in ogni stagione motivi di interesse ed il Parco è promotore di numerose attività culturali e di educazione ambientale per le scuole. Dal 2012 è gestito dall’ Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Occidentale. Insieme alla Rocca Sanvitale è il simbolo di Sala Baganza.

Il Casino dei Boschi di Carrega è considerato dai “salesi” e non solo un patrimonio comune, un bene architettonico da salvaguardare nonostante porti i segni inequivocabili del tempo. Il complesso monumentale, in cui ha sede il Centro Parco Casinetto, è l’anima storica del Parco Boschi di Carrega e da anni si stanno cercando soluzioni e strategie per un recupero che possa valorizzare questo bene architettonico. Il complesso è in parte proprietà pubblica e in parte privata, e appartiene agli eredi della Famiglia Carrega. Negli anni le occasioni di riflessione e collaborazione non sono mancate  e la sinergia pubblico/privato ha portato a numerosi piccoli traguardi: la riapertura al pubblico del giardino storico, nelle parti pubbliche e private, l’organizzazione di diverse iniziative culturali condivise e l’analisi di possibili soluzioni per il recupero. Di recente il Casino dei Boschi è entrato a far parte  dei beni architettonici segnalati al Fondo per l’Ambiente Italiano perché meritevoli di recupero e valorizzazione, grazie alla raccolta firme promossa dagli “Amici del Parco e del Casino dei Boschi di Carrega” e da altre Associazioni di Sala Baganza, nell’ambito della campagna nazionale “I LUOGHI DEL CUORE” promossa dal FAI. Il successo della campagna è dimostrato dal fatto che l’antica residenza estiva dei Duchi di Parma si è classificata seconda fra i beni architettonici dell’Emilia Romagna.

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